Il "Giardino dei Giusti di tutto il mondo" di Milano è un memoriale a chi si è opposto ai genocidi e ai crimini contro l'umanità, situato nel Parco Monte Stella e che ispirandosi al giardino e museo Yad Vashem di Gerusalemme nasce per onorare persone di tutto il mondo, che con le loro azioni si sono opposte a qualsiasi genocidio. Il giardino dedica uno specifico cippo di granito ed albero di prunus avium ad ogni persona riconosciuta Giusta.
Inaugurato il 24 gennaio 2003 si trova lungo un viale all'interno del parco di 370 000 m², denominato 'Viale dei Giusti' sul suo rilievo artificiale situato nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8. Realizzato dal Comune di Milano dal 2008 è gestito dall'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, formata dal Comune di Milano , dall'Unione delle comunità ebraiche italiane e da Gariwo la foresta dei Giusti.
« Nel Giardino vengono piantati ogni anno nuovi alberi per onorare gli uomini e le donne che hanno aiutato le vittime delle persecuzioni, difeso i diritti umani ovunque fossero calpestati, salvaguardato la dignità dell’Uomo contro ogni forma di annientamento della sua identità libera e consapevole, testimoniato a favore della verità contro i reiterati tentativi di negare i crimini perpetrati »
Inagurazione: Cippo alla memoria di Anna Politkovskaja
Cerimonia di inaugurazione del 24 gennaio 2003
- Moshe Bejski - In onore dei Giusti tra le Nazioni di Yad Vashem, Gerusalemme
- Pietro Kuciukian - In onore dei Giusti per gli Armeni di Dzidzernagapert, Yerevan
- Svetlana Broz - In onore dei Giusti contro la pulizia etnica della Bosnia Erzegovina, Sarajevo
Cerimonia speciale dell'11 dicembre 2003
- Andrej Sacharov - In onore dei Giusti del Gulag.
Cerimonia del 5 aprile 2009
- Hrant Dink - Assassinato a Istanbul per aver difeso la memoria del genocidio armeno in Turchia.
- Anna Politkovskaja - Assassinata a Mosca per aver denunciato i massacri dei civili in Cecenia.
- Pierantonio Costa - Console italiano a Kigali, ha salvato molte vite durante il genocidio in Rwanda
- Duško Kondor - Assassinato a Bijeljina per aver denunciato la pulizia etnica in Bosnia-Erzegovina.
- Khaled Abdul Wahab - Ha salvato a Mahdia un gruppo di ebrei durante la Shoah in Tunisia.
- Italiani Giusti fra le nazioni - Onorati a Yad Vashem per aver salvato gli ebrei durante la Shoah.
Cerimonia del 14 aprile 2010
- Vasilij Grossman - Scrittore russo, ha raccontato la Shoah e la resistenza irriducibile degli uomini al totalitarismo sovietico.
- Neda Agha-Soltan - Uccisa in piazza a Teheran, simbolo della resistenza morale dei giovani iraniani e della lotta per la libertà.
- Guelfo Zamboni - Console italiano a Salonicco, ha salvato centinaia di ebrei durante la distruzione nazista della più numerosa comunità ebraica greca.
- Enrico Calamai - Console italiano a Buenos Aires, ha difeso i diritti umani e aiutato i perseguitati durante la dittatura di Pinochet in Cile e di Videla in Argentina.
- Giacomo Gorrini - Console italiano a Trebisonda nel 1915, testimone del genocidio armeno lo ha denunciato alla comunità internazionale mentre era in corso.
- Marek Edelman - Comandante della rivolta del ghetto di Varsavia, ha custodito la memoria ebraica in Polonia dopo la Shoah e lottato contro il totalitarismo e per la libertà nel mondo.
Cerimonia del 7 aprile 2011
- Aleksandr Solzenicyn - Scrittore russo, ha denunciato il GULag e ha cercato di scuotere il mondo dall’indifferenza.
- Jan Karski - Messaggero della resistenza polacca, ha informato il mondo della Shoah e chiesto invano ai grandi della terra di salvare gli ebrei.
- Armin T. Wegner - Scrittore tedesco, ha denunciato al mondo il genocidio degli armeni e ha scritto invano a Hitler nel 1933 di non perseguitare gli ebrei.
- Romeo Dallaire - Comandante dei Caschi blu, ha allertato le Nazioni Unite dell’imminente genocidio in Rwanda chiedendo invano l’invio di truppe.
- Sophie Scholl - Studentessa universitaria giustiziata per avere cercato nel 1943 con il gruppo della Rosa Bianca di risvegliare la coscienza del popolo tedesco.
Cerimonia del 7 aprile 2012
- Primo Levi - Sopravvissuto ad Auschwitz, scrittore della memoria del lager, ha indagato la zona grigia del male per risvegliare la coscienza del mondo.
- Claire Ly - Sopravvissuta e testimone del genocidio in Cambogia, ha indicato un percorso interiore per ritrovare la forza della speranza.
- Yolande Mukagasana - Salvata dal genocidio in Rwanda, testimone della memoria, ha difeso il valore della verità della gratitudine e dell’impegno per la riconciliazione.
- Ayse Nur Zarakoglu - editrice turca, ha dedicato la vita alla difesa dei diritti civili, della verità e della memoria nel suo Paese.
Cerimonia del 6 marzo 2013
- Fridtjof Nansen - Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 1922 Esploratore norvegese Nobel per la pace nel 1922, ha creato un “passaporto” per gli apolidi e soccorso gli armeni e i profughi.
- Dimitar Pešev - Vicepresidente del Parlamento in Bulgaria, durante il nazismo ha salvato 48.000 ebrei e l’onore del suo Paese.
- Václav Havel - Fondatore di “Charta ’77”, primo presidente della Repubblica Ceca, ha difeso il valore della verità opponendosi al totalitarismo.
- Samir Kassir - Giornalista e politico libanese assassinato nel 2005 per aver difeso la libertà di espressione, i diritti umani e la sovranità nazionale.
Cerimonia del 6 marzo 2014
- Papa Giovanni XXIII - Delegato apostolico in Turchia ha salvato molti ebrei dallo sterminio nazista e con il Concilio Vaticano II ha aperto la chiesa al dialogo tra le religioni.
- Beatrice Rohner - Educatrice svizzera, ha rischiato la vita per soccorrere in Turchia gli orfani armeni sopravvissuti al genocidio del 1915-1916.
- Nelson Mandela - Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 1993 Nobel per la pace, ha difeso i diritti umani in Sudafrica e sconfitto l'apartheid con la nonviolenza scegliendo verità e riconciliazione.
- Giusti milanesi - che salvarono numerosi ebrei e altri perseguitati durante l'occupazione nazista, sostenuti dalle reti di soccorso sul territorio. In particolare, sono ricordati Giuseppe Sala, Don Giovanni Barbareschi e Fernanda Wittgens
Cerimonia del 6 marzo 2015
- Mehmet Gelal Bey - Turco ottomano sindaco di Aleppo si è opposto alle direttive del suo governo che imponevano l'eliminazione del popolo armeno nel genocidio del 1915.
- Alganesh Fessaha - Ha rischiato la vita in Africa per soccorrere i perseguitati. Attivista umanitaria italoetritrea ha aiutato i migranti e i loro familiari a Lampedusa dopo il tragico naufragio del 2013.
- Razan Zaitouneh - Avvocatessa siriana attivista dei diritti civili e contro il fanatismo scomparsa nel 2013 vicino a Damasco rapita da gruppi estremisti jihadisti.
- Ghayath Mattar - Giovane pacifista arrestato e ucciso in Siria nel 2011 offriva fiori ai soldati in segno di dialogo e si batteva per i diritti umani e la libertà.
- Rocco Chinnici - Magistrato integerrimo e di grande umanità, coraggioso promotore del primo pool antimafia del Tribunale di Palermo, ucciso dalle cosche nel 1983.
- Guardia Costiera - Hanno rischiato la vita, ciascuno con grande abnegazione, da Lampedusa a tutte le coste italiane per salvare i naufraghi in fuga da fame e violenze.
Cerimonia speciale del 18 novembre 2015
- Khaled al-Asaad - Trucidato dall'ISIS nel 2015 per aver difeso in Siria il patrimonio archeologico di Palmira memoria della civiltà umana.
Cerimonia dell'8 marzo 2016
- Halima Bashir - Ha subito violenza per aver difeso nel 2004 le donne stuprate dalle milizie janjaweed in Darfur.
- Flavia Agnes - Ha dedicato la vita a denunciare in India le violenze contro le donne di tutti i ceti e religioni.
- Vian Dakhil - Ha rischiato la vita per difendere nel 2014 le donne yazide dalla violenza dell'ISIS in in Iraq.
- Sonita Alizadeh - Rapper afghana ha denunciato nel 2014 a rischio della vita la pratica barbara delle spose bambine.
- Azucena Villaflor - Uccisa in Argentina nel 1977 per aver denunciato la sorte dei desaparecidos con il movimento delle Madres de Plaza de Mayo.
- Felicia Impastato - Ha difeso la memoria del figlio Peppino ucciso dalla mafia nel 1978 a Cinisi e denunciato il boss mandante del delitto.
Cerimonia del 15 marzo 2017
- Lassana Bahtily - Emigrato musulmano del Mali a Parigi ha nascosto i clienti ebrei del supermercato kosher rischiando la vita durante l'attentato terroristico del 2015.
- Hamadi ben Abdesslem - Guida tunisina al Museo del Bardo di religione musulmana ha rischiato la vita per salvare i turisti italiani durante l'attacco terroristico del 2015.
- Raif Badawi - Blogger saudita condannato a mille frustate nel 2014 per aver difeso il dialogo tra tutte le fedi le idee e le culture.
- Pinar Selek - Scrittrice turca torturata e condannata all'esilio nel 2009 per aver difeso i diritti civili, la minoranza curda e la verità sul genocidio degli armeni.
- Etty Hillesum - Ebrea olandese morta ad Auschwitz ha scritto nel suo diario di rifiutare odio e vendetta nonostante la persecuzione.
approfondimento: Wikipedia